La combinazione di Nivolumab e Ipilimumab associata a un beneficio duraturo nel carcinoma renale avanzato
I benefici del tasso di risposta obiettiva ( ORR ) e della sopravvivenza globale ( OS ) di Nivolumab ( Opdivo ) e di Ipilimumab ( Yervoy ), rispetto a Sunitinib ( Sutent ), sono persistiti per un lungo periodo tra i pazienti con carcinoma a cellule renali in fase avanzata, secondo un follow-up di 30 mesi dello studio di fase 3 CheckMate 214.
Nello studio CheckMate 214, i ricercatori hanno assegnato in modo casuale, in un rapporto 1:1, i pazienti a 3 mg/kg di Nivolumab più 1 mg/kg di Ipilimumab ogni 3 settimane per quattro dosi, seguiti da 3 mg/kg di Nivolumab ogni 2 settimane ( n=550 ) oppure a 50 mg di Sunitinib al giorno per 4 settimane seguite da 2 settimane di riposo ( n=546 ).
Nella popolazione intention-to-treat, la sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta per la combinazione rispetto a 37.9 mesi ( IC 95%, 32.2 - non-stimabile ) per Sunitinib ( hazard ratio, HR = 0.71, IC 95%, 0.59-0.86 ).
Il 64% dei pazienti assegnati alla combinazione ha presentato una sopravvivenza globale a 30 mesi rispetto al 56% dei pazienti assegnati a Sunitinib.
Nel sottogruppo a rischio intermedio-sfavorevole secondo IMDC ( International Metastatic RCC Database Consortium ) ( combinazione, n=425, Sunitinib, n=422 ), la sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta ( IC 95%, 35.6 - non-stimabile ) nel gruppo combinazione e ed è stata di 26.6 mesi ( IC 95%, 22.1-33.4 ) nel gruppo Sunitinib ( hazard ratio, HR = 0.66, IC 95%, 0.54-0.8 ).
Nel sottogruppo a rischio favorevole ( combinazione, n=125; Sunitinib, n=124 ), la sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta in nessuno dei due bracci ed è risultata comparabile tra i gruppi ( HR=1.22, IC 95%, 0.73-2.04 ).
La sopravvivenza mediana senza progressione è stata pari a 9.7 mesi in ciascun braccio ( HR = 0.85, IC 95%, 0.73-0.98 ), con un tasso di sopravvivenza libera da progressione a 30 mesi del 28% con la combinazione e del 18% con Sunitinib.
Nella popolazione intention-to-treat, la combinazione Nivolumab ed Ipilimumab ha dimostrato un beneficio tardivo nella sopravvivenza libera da progressione valutata dallo sperimentatore, con la curva che si separava dopo 12 mesi.
Le code delle curve hanno mostrato una separazione almeno del 10% a favore di Nivolumab e Ipilimumab, con un plateau del 28% per Nivolumab e Ipilimumab.
La combinazione ha anche mostrato un beneficio ritardato della sopravvivenza libera da progressione nel sottogruppo a rischio intermedio / basso ( PFS a 30 mesi, 28% vs 12%; PFS mediana, 8.2 mesi vs 8.3 mesi, HR = 0.77, IC 95%, 0.65-0.9 ).
Tuttavia, la sopravvivenza mediana libera da progressione è risultata più lunga con Sunitinib nel gruppo a rischio favorevole, sebbene la differenza non abbia raggiunto la significatività statistica ( mediana, 13.9 mesi versus 19.9 mesi, HR = 1.23, IC 95%, 0.9-1.69 ).
Il tasso di risposta obiettiva è stato del 41% con la combinazione contro il 34% con Sunitinib ( P =0 .0154 ), con il 53% dei pazienti nel gruppo di combinazione con una risposta per 18 mesi o più rispetto al 39% dei pazienti nel gruppo Sunitinib.
Il tasso di risposta obiettiva è risultato numericamente, ma non significativamente, più alto nel sottogruppo a rischio favorevole per Sunitinib rispetto alla combinazione ( 50% vs 39% ).
Tuttavia, il tasso di risposta completo ( 8% vs 4% ) e la proporzione di risposte complete in corso ( 9 di 10 versus 2 di 5 ) erano più alti nel gruppo di combinazione.
Eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o di grado 4 si sono verificati nel 47% dei pazienti assegnati alla combinazione rispetto al 64% dei pazienti trattati con Sunitinib. ( Xagena2019 )
Fonte: Genitourinary Cancers Symposium, 2019
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